Quando un pizzico di erotismo non guasta mai…

Ciurma, finalmente una calda giornata di sole che ci carezza la pelle… la stavamo attendendo da tanto ed è proprio per questo che ho deciso di regalarvi, direttamente dal mio romanzo (tra brevissimo on line la versione editata e inedita), un breve estratto, uno dei più caldi e passionali… perché Mare Insanguinato non è soltanto un romanzo d’avventura, ma duro, spietato, riflessivo e con quel pizzico di erotismo che non guasta mai!Maroto

Dunque non vi resta che trovare il coraggio di affrontare le prossime righe per seguire le vicende di Madame Luis, una splendida donna dai mille misteri: buona lettura!!

E se volete sapere come tutto ha inizio… non vi resta che richiedermi il 1′ paragrafo, completamente gratuito, a disposizione sul mio sito, oppure acquistandolo il cartaceo o lEbook formato Epup!!

“Sei proprio uno zuccherino sai‭?!” Proferì eccitato Jacob leccandosi le labbra screpolate e afferrando con ben poca delicatezza Madame Luis per i lunghi capelli ricci.
La donna spostò lo sguardo dalla parte opposta rimanendo in silenzio.
“Cerca di essere educata, altrimenti rischi di farmi diventare cattivo e quando divento cattivo, per le puttane come te, sono soltanto guai te lo garantisco!” Disse nuovamente leccandole una guancia. “Hai una pelle così liscia zuccherino!”
Madame Luis, nonostante le proprie umili origini, era sempre stata una donna molto forte e orgogliosa, per cui ritrovarsi sottomessa a quel branco di stupidi tagliagole le provocava una forte fitta allo stomaco; no che non fosse abituata a quel tipo di trattamento, per una donna bastarda, per giunta di colore, la vita sapeva essere davvero dura, ma un conto era essere insultata da uomini troppo stupidi e un altro farsi completamente sottomettere in silenzio e a testa china da quel branco di bifolchi.
Digrignò i denti lanciando un occhiata sbieca al Pirata che la teneva prigioniera, avrebbe tanto voluto fargli sputare tutti quei pochi denti marci che ancora gli restavano in bocca, tuttavia se voleva continuare a conservare almeno una speranza di salvezza, avrebbe dovuto desistere dal farlo e stare al gioco, il momento opportuno per la vendetta sarebbe giunto da sé.
Questo era il piano, ma l’orgoglio, purtroppo, ebbe il sopravvento su di lei alla fine.
Completamente stufa di tutti quei giochetti, perse quella poca pazienza che ancora le restava e gli sputò in faccia fissandolo con disprezzo.
‭“E no piccola, mossa sbagliata!” Jacob la schiaffeggiò con forza facendole colare un rivolo di sangue dalle labbra carnose.
“Adesso sarò costretto a punirti mia dolce puttana”, ghignò divertito. “In giro si dice che una donna negra abbia un’alta soglia di sopportazione al dolore, tra poco lo scopriremo insieme” e le palpò il sedere sodo e pronunciato, tipico delle ragazze africane, iniziando a sbottonarsi i pantaloni. “Devo ammettere che nonostante siate nate con il cervello delle dimensioni di una minuscola nocciolina avariata, voi stupide negre possedete davvero un bell’equipaggiamento!”
Sul volto di Madame Luis apparve una smorfia disgustata e provò a scrollarselo di dosso dimenandosi come un pesce farebbe nella rete.
Jacob parve alquanto infastidito da quella reazione e la schiaffeggiò nuovamente, questa volta più forte, facendole emettere un gridolino di dolore.
“Stai buona e lasciami fare il mio dovere o mi vedrò costretto a rovinarti quel bel faccino da puttana negra che ti ritrovi”, iniziò a sbottonarle la camicetta di seta bianca che indossava, liberando pian piano gli abbondanti seni dal loro nascondiglio. “Ora cerca di rilassarti e goditi il momento: vedrai che ti piacerà… da morire.”
La donna, che aveva le braccia incatenate ad un asse di legno sul soffitto della stiva della Black Victory, serrò la mascella e chiuse gli occhi attendendo di essere profanata.
Non poteva nulla per difendersi da quella violenza, così decise di comportarsi nell’unica maniera che le fosse concessa: subire in silenzio per non concedergli soddisfazione alcuna, a testa alta, giurando a sé stessa che non appena si fosse riuscita a liberare, quello stupido idiota sarebbe morto tra atroci sofferenze.
Jacob le leccò il collo in maniera disgustosa e le strizzò i capezzoli, turgidi e grandi, provocandole un misto di dolore e piacere, ma non per quello si sarebbe voluta far possedere da lui.
Continuò a palpeggiarle i seni abbondanti e la afferrò saldamente per il sedere tondo e sodo.
“Adesso ci divertiamo bella puttana negra: ti farò godere come mai in vita tua vedrai!”
Mentre con una mano le spostò le mutandine di pizzo iniziando la meticolosa e ritmica danza delle dita, con quella libera le sollevò la leggera gonna nera preparandosi a penetrarla.
Madame Luis si lasciò sfuggire un piccolo gemito di piacere e strinse le mascelle con forza: ormai tanto valeva lasciarsi andare, sarebbe stato meno doloroso e più rapido, quando all’improvviso fece capolino nella stiva un Pirata dagli abiti eleganti e l’aspetto ben curato: Spyke Tenaglia.
Madame Luis deglutì rumorosamente con gli occhi sgranati, a quanto pareva, per lei, il peggio doveva ancora venire.

[….]

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-Robert King-

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